domenica 27 maggio 2012

DELITTO E CASTIGO CON ARTI MARZIALI IN "IL GUARDIANO" ROMANZO DI MASSIMO LUGLI

LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO 26-5-2012
IL CRONISTA M.CORVINO TORNA SUL LUOGO DEL CRIMINE
DELITTO E CASTIGO CON ARTI MARZIALI
“Il guardiano” di Massimo Lugli
di Diego Zandel

Cintura nera di karate, maestro di Ta chi chuan, Massimo Lugli ambienta il suo nuovo romanzo “Il guardiano”, edito da Newton&Compton  nel mondo delle arti marziali. Protagonista, come già nei romanzi precedenti “Il Carezzevole” e “L’adepto” il cronista di nera Marco Corvino, al quale l’autore, giornalista, presta molto di sé, se non della sua vita privata, sicuramente di quella che ha a che fare con la redazione di un giornale e la questura romana, dei quali ha un’esperienza di vita ultratrentennale. Divertente, oltre che molto interessante, per personaggi, riti, gergo, umori e amori, il ritratto che dei due ambienti viene fuori da questo romanzo che, al pari degli altri di Lugli, è particolarmente avvincente.
Tutto comincia con il ritrovamento di un cadavere nudo fatto a pezzi, monco in una forma però strana ed esperta, che alla polizia, sulla base dei vari precedenti, risulta anomala. La pista porterebbe a un camionista francese che, nel suo paese, aveva ridotto in condizioni simili una donna. Che l’omicidio sia avvenuto ora in Italia lascia supporre che il camionista, per il suo lavoro fatto di continui spostamenti, abbia commesso il delitto a Roma. E la probabilità che l’assassino sia proprio il camionista lo lascia presupporre il fatto che egli sia scomparso: camion trovato abbandonato, telefonino muto e irrintracciabile. Ma il lettore, prima ancora della polizia, e di Marco Corvino che da cronista segue il delitto, sa che quel cadavere fatto a pezzi appartiene a un karateka, membro di un dojo, come si chiamano le palestre di arti marziali, dominato da un sensei, un capo, che ha creato un gruppo di samurai  -italiani che hanno assunto nomi giapponesi - rigidamente gerarchico, basato sull’obbedienza assoluta, fedeltà e devozione, pena una morte orribile: o attraverso un seppuku, cioè suicidio con la spada, o attraverso un combattimento con spade affilatissime nel corso del quale l’allievo inevitabilmente si trova fatto a pezzi dalla straordinaria abilità del sensei.
Non sarà l’unico cadavere della storia, quello. E per tutto il romanzo le pagine che raccontano la cruda vita nel dojo di questa  “Scuola dei senza nome” come viene chiamata, si alternano alle indagini della polizia e a quelle, personali, intuitive, ma anche di esperto di arti marziali, di Marco Corvino, con efficacia narrativa tutta improntata a un crescendo della suspense.
In filigrana, ma con una densità che serve a dare spessore al protagonista e agli altri personaggi di contorno - in particolare la moglie di Corvino, la poliziotta Lucrezia, ex amante del giornalista, che gli dà le dritte necessarie per fare i suoi scoop, e il rapporto tutt’altro che amichevole con il proprio caposervizio in redazione – emergono  elementi di vita privata che rappresentano il lato umano, quotidiano, dell’io narrante, cioè Corvino stesso. In questo quadro Lugli calca la mano su una sorta di vita eroica del giornalista, in particolare del cronista di nera, sempre sulla notizia, e per essa pronto, anche contro la propria volontà, a sacrificare gli affetti famigliari, dedito com’è a una vita irregolare, senza orari, incompresa, in questo caso dalla moglie, carica di sensi di colpa per la scarsa presenza con gli eventuali figli, com’è per Corvino nei confronti di suo figlio e così via. Molte e ben distribuite, inoltre, le nozioni sulla filosofia che sta alla base delle arti marziali e che aiutano il lettore inesperto a orientarsi in questo straordinario mondo. 
Il finale porterà Corvino nel covo della Scuola dei senza nome. Anzi, saranno i loro adepti a farsi vivi con lui, sulla base degli articoli che scrive e dai quali traspaiono elementi che possono smascherarli. Il codice d’onore del fanatico sensei offre al giornalista la possibilità di salvarsi combattendo con lui una lotta mortale. Ma gli esiti saranno imprevedibili.
                                                                       Diego Zandel
Massimo Lugli, Il guardiano, Newton&Compton, pag. 316,€. 9,90      


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